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Adrian Rohnfelder
Adrian RohnfelderGermania
Il giorno del suo sesto compleanno Adrian Rohnfelder ricevette la sua prima macchina fotografica. Da allora non ha mai viaggiato senza una fotocamera. Nel 2008 un viaggio di tre settimane in Indonesia accese il suo interesse per i luoghi esotici e i vulcani attivi. Nel 2013 il fotografo autodidatta finalmente iniziò una propria carriera fotografica come seconda fonte di guadagno. I soggetti del fotografo di viaggi e fotoreporter freelance spaziano dai paesaggi alla natura, fino ai documentari. In genere, per la sua particolare comunicazione visuale sceglie immagini a colori che esprimono la bellezza e, allo stesso tempo, la potenza della natura.I suoi lavori sono stati pubblicati sia in patria che all’estero da quotidiani e riviste e gli hanno valso diversi riconoscimenti fotografici professionali. Inoltre Adrian Rohnfelder presenta le sue esperienze di viaggio anche come produzioni multimediali.
La mia passione per i luoghi distanti e isolati e per i vulcani attivi mi rende particolarmente esigente nei confronti della mia fotocamera. Deve essere compatta, leggera e maneggevole in qualsiasi situazione, anche sulle salite più ripide e sui un sentieri più estenuanti. A causa delle condizioni talvolta estreme, che comprendono cenere, umidità, freddo e gas caldi e corrosivi, è assolutamente indispensabile un corpo resistente e protetto. Ovviamente ho bisogno di una qualità delle immagini estremamente elevata. Per le mie esigenze sono inoltre importanti la capacità di operare in luce scarsa e la stabilizzazione delle immagini poiché, per ragioni di peso complessivo, non posso portare sempre con me un treppiede.
Per una prova approfondita della OM-D E-M1 Mark II in condizioni estreme, ho scelto così di visitare l’area alpina del Monte Bianco e l’isola vulcanica che costituisce l’Islanda. La fotocamera doveva dar prova del suo valore affrontando scalate, geyser attivi, polveri sottili vulcaniche e cascate impetuose. L’obiettivo era di catturare le forme, i colori, la bellezza e la potenza di ambienti più ostili.
Negli ultimi anni ho lavorato con un gran numero di fotocamere, tra cui i prodotti Olympus. Ma, dalla prima volta che l’ho usata, ero sicuro che avrei viaggiato per sempre con la E-M1 Mark II. Si adatta perfettamente alle mani, in modo sicuro ma non ingombrante, con un peso ideale e una facilità di impugnatura e di scatto. Inoltre, ha dimostrato di essere praticamente indistruttibile. Ogni giorno ho spinto un po’ più avanti il limite, fino a quando la E-M1 Mark II ha dovuto persino affrontare un torrente di acqua fangosa. Nessun problema: la fotocamera ha continuato a funzionare perfettamente per tutto il tempo. Rispetto al modello precedente, spiccano l’autofocus più rapido e la stabilizzazione delle immagini ulteriormente migliorata. Davvero notevole! Delle tante nuove funzioni, la più importante per me è la visualizzazione del livello di carica della batteria che mostra con precisione la percentuale rimanente, oltre ai tempi di ricarica molto più brevi. Ciò significa che dopo una breve pausa per un caffè una batteria completamente scarica si ricarica di almeno il 50%. Sono inoltre contentissimo della possibilità di filmare in formato 4K, una necessità assoluta per i moderni show multimediali.
Dopo le due prove che ho descritto prima, posso senz’altro dire che mi piacerebbe cambiare immediatamente il mio corredo attuale con una OM-D E-M1 Mark II. In entrambi i viaggio sono stato in grado di scattare foto straordinarie e ne ho avuto la possibilità solo perché avevo questa straordinaria fotocamera.
OM-D E-M1 Mark II
OM-D E-M1 Mark II - Per chi ha la passione nel cuore.